22 ottobre 2013

Iran, part 1: Vivo per miracolo

Cari amici,

come voi tutti sapete l'Iran e' un posto pericolosissimo, pullulante di loschi figuri muniti di barba, turbante, corano e accendino usato per bruciare malcapitate bandiere degli USA, che nel paese sono in via d'estinzione.

Naturalmente se sto scrivendo questo post vuol dire che sono sano e salvo, ma questo non significa che non abbia corso seri pericoli. Ho raccolto nel collage sottostante le testimonianze fotografiche dei momenti in cui la mia incolumita' se l'e' vista brutta.

Incontri pericolosi in giro per l'Iran

Se non siete gia' stati sopraffatti dall'aggressivita' e intolleranza che sprizza da tutti i pori digitali di queste foto, potete continuare a leggerne la descrizione, partendo dalla foto in alto a sinistra.
  1. Mercante di Isfahan prova a farmi fuori con dei pistacchi avvelenati e/o drogati. Io mi dimentico che sono drogati e li mangio lo stesso. Per mia fortuna con gli anni in Germania ho sviluppato una resistenza non comune all'intossicazione alimentare, e sono diventato piu' resistente di Napoleone ai veleni. Me la sono cavata con un paio d'ore di aerofagia, ma per un attimo ho visto gli alberi dalla parte delle radici.
  2. Cellula di Al Qaeda locata a Yazd mi minaccia di morte. Sono riuscito a tenerli a bada donandogli un pacco semivuoto di biscotti (in mano al terrorista con maglietta blu). Mentre erano impegnati a dividere il bottino mi sono eclissato fuggendo a gambe levate.
  3. Accerchiato da un gruppo di fondamentalisti di Fahraj armati di teiera bollente. Ma io so come amministrare il dolore ed ho evitato di ustionarmi uscendo illeso dal loro covo.
  4. Stregone persiano di nome Massoud prova ad ipnotizzarmi strimpellando melodie ancestrali sul suo sitar incantato, ma io suono peggio di lui e l'ho lasciato privo di sensi.
  5. Sconosciuto di Isfahan che afferma di chiamarsi Reza mi ferma per strada per offrirmi un succo di frutta avvelenato. Se avessi rifiutato si sarebbe insospettito, scolo dunque il fluido senza peraltro riuscire ad identificare il misterioso frutto. Le mie gia' descritte doti mi hanno consentito di sopravvivere ancora una volta. Reza & famiglia dimostrano nella foto tutto il loro disappunto.
  6. Sedicenti studentesse dell'universita' di Qazvin provano in tutti i modi a farmi fuori in un viaggio di due ore in macchina, prima con le solite armi (acqua e frutta avvelenate), poi con la tortura mostrandomi una serie interminabile di fotografie. Sono stato salvato in extremis dall'autista che le ha abbandonate per strada proprio mentre stavo per soccombere.
E purtroppo non ho le foto delle persone che mi hanno invitato nei loro antri a pranzo o a cena dopo una chiacchierata di 5 minuti, quelle che mi hanno regalato feticci ed idoli d'artigianato, quelli che hanno rifiutato di farmi pagare il biglietto dell'autobus perche' mi consideravano loro "ospite", termine probabilmente riservato alle vittime predestinate. Ma nonostante tutto sono ancora qua.  

Quindi occhio guaglio', se restate soli come e' successo a me state in campana, portatevi appresso un corno antimalocchio, un'arma bianca, una bibbia e un peperoncino per purificare stomaco e anima. E guardate sempre a destra e sinistra prima di attraversare, che a parte gli scherzi e' l'attivita' piu' pericolosa da fare in Iran!


21 ottobre 2013

Diario di viaggio: Epilogo (gli amici della notte) & Prologo (gli amici barbuti)

Cari amici,

giusto per il gusto di essere il primo nella storia a farlo, quest'oggi vi propino simultaneamente un epilogo & un prologo al mio diario di viaggio.

Epilogo (Costa Rica)

Ho smesso di scrivere giusto mentre molti di voi si stavano finalmente appassionando alle mie scorribande in America centrale. E purtroppo non c'e' stato spazio per descrivere gli incontri con tanti amici... i piu' interessanti venivano fuori di notte, come l' ex-spacciatore-diventato-parrucchiere che si era innamorato di me:

"Vieni a casa mia che ti taglio i capelli gratis e ti mostro la mia collezione di armi da fuoco!"

Oppure questo simpatico abitante della foresta:

Ammetto di averci messo un poco ad assimilare la corrispondenza "peloso & grosso = innocuo"

O le tartarugone che nel parco nazionale di Tortuguero arrivano la notte a scavare buche e deporvi centinaia di uova, ognuna grande quanto una pallina da golf:

Jamu a scavari!

Insomma, la sera c'era davvero da divertirsi, altro che andare a prendersi na birra alle Off che nemmeno c'hanno la Brasilena.


Prologo (Iran)

A breve seguiranno post (irregolari e sconclusionati come sempre) sulla Repubblica Islamica dell'Iran e i suoi meravigliosi abitanti, barbuti e non.

Per questo nuovo diario di viaggio avrei voluto fare le cose per bene ed aggiornare il blog giorno per giorno sennoMiDimenticoTutto, ma il simpaticone dell'Ayatollah ha pensato bene di rendere qualunque risorsa internet inaccessibile dall'Iran, da repubblica.it ai video di Matteo Montesi, passando per questo modestissimo blog.

Forse mi temevano per via del fato avverso di Robert Sheldon Lady, arrestato a Panama per colpa nostra? O piu' semplicemente non apprezzavano il molto fumo e poco arrosto caratteristico del vostro amato blog? Probabilmente non lo sapremo mai, fatto sta che ogni tentativo di accesso veniva dirottato su questa simpatica pagina:


Tutto chiaro??

A presto e stay tuned: chi cambia canale e' un infedele!