28 novembre 2015

I dettagli intimi dei viaggi

Cari amici,

nel lontano 1999 feci la mia prima esperienza di viaggio turist-fai-da-te-no-Alpitour perché mi ero fissato con la Norvegia. Al mio ritorno tutti gli "adulti" mi chiedevano come fosse la Norvegia e i treni sono puliti e i fiordi e questo e quello, mentre tra tutti i miei coetanei i conoscenti si limitavano a un "come sono le norvegesi" mentre gli amici e i compagni di scuola preferivano un piú diretto "ma almeno hai rimorchiato?", perdendo tutto l'interesse nelle terre nordiche all'apprendere che non li aspettava nessun aneddoto piccante sui fatti miei.

Ecco, quest'oggi nonostante penso che i dettagli intimi dei viaggi siano cose personali, ho deciso di fare un'eccezione, e raccontarvi delle volte in cui siamo rimasti chiusi, solo noi due, in stanzine minuscole e disadorne. Solo noi due e la voglia di essere soli, come diceva Baglioni. Quasi sempre questa operazione non era nulla che non si fosse giá fatto altre 1000 volte in 1000 posti diversi, ma in alcuni casi che vi vado ad illustrare non é stata facile. Solo noi due e la voglia di essere soli. Solo me stesso e il gabinetto.


Giappone

Eccomi qua, finalmente arrivato, dopo una notte passata in bianco in aereo spesa in toto a guardare la Russia e a pensare meno male che non vivo in Siberia. Eccomi, finalmente, dopo essere arrivato in hotel e avere aspettato altre 2 ore che la stanza fosse pronta. Entro di corsa, butto la valigia per terra, e mi appropinquo a fare la conoscenza del mio nuovo amico di queste giornate.

Ma questa volta lo scaricamento della tensione accumulata che normalmente accompagna l'atto di accomodarsi sul WC non c'é, e mi rialzo di scatto dopo un decimo di secondo. Sta tavoletta é calda! Mo capisco perché la stanza non era pronta, probabilmente c'era qualcuno che stava facendo i suoi comodi fino a 5 minuti fa! Ma guarda tu... eppure sembrava tutto pulito... ce l'avete presente la sensazione di trovare una sigaretta accesa sulla scena del crimine, che vuol dire che l'assassino se n'é andato massimo da due minuti e probabilmente ancora é nei paraggi? Io nemmeno, ma sicuramente deve essere qualcosa del genere.

Comunque, dopo un esame piú attento, capisco che la simpatica tavoletta é perennemente riscaldata. Mi fa un pó senso sta cosa, perché oltre ad essere uno spreco mi evoca comunque zone del corpo posteriori di signori voluminosi che si sono appena alzati, e mi metto in testa di astutare la funzione scalda-tavoletta. Ma i miei problemi sono appena all'inizio, ed appena guardo la parete e vedo una cosa del genere mi prende lo sconforto:




Boh! E mo dove metto mano? Che fanno tutti sti bottoni? Mi piacerebbe parlare di persona con l'inventore di questo marchingegno, al confronto del quale il quadro comandi di Han Solo sembra un gameboy. Dovrei lasciare perdere... fare finta di essere al cospetto di una toilette come tutte le altre e andare avanti. Ma l'essere umano é debole, e la curiositá ha sempre la meglio... comincio a premere bottoni a caso, la maggior parte dei quali non fa nulla, almeno apparentemente.

E che sará mai quel bottone con un fondoschiena disegnato? Quello col cavolo che lo premo mentre sono seduto qua. Mi alzo e schiaccio il bottone, ma non succede niente, il display si lamenta visualizzando quello che interpreto essere un messaggio di errore. Probabilmente per funzionare ci deve essere qualcuno seduto sopra. Ma "ancora ha di nasciri chillu ca mi futti a mia", come disse il tipo che a Stromboli riempí una borsa con 30 kg di pietre laviche per rifarsi il caminetto e poi trovó la polizia ad aspettarlo al porto di Tropea. Dunque mi accovaccio e tengo premuta la tavoletta con un braccio, schiacciando l'enigmatico bottone. D'improvviso dalla parte posteriore dell'interno della latrina fuoriesce una specie di braccio robotico di plastica bianca con due fori. Per farvi capire, ho trovato la foto su internet:

Spruzzi pazzi

Mentre osservo incuriosito, il cesso-cyborg inizia a spruzzare un ettolitro d'acqua che oltre a beccarmi in piena faccia allaga mezzo bagno mentre non so che pesci pigliare per fermare il diabolico attrezzo. Maledetti giapponesi.


Iran

Sono a casa di alcune delle persone raffigurate in delle foto che potete trovare qua. Posso usare il bagno? Prego. Apro la porta ed entro nel panico... c'é solo un buco con due rilievi zigrinati sulla ceramica per metterci i piedi e non fare un capitombolo durante l'espletazione delle funzioni organiche. Il problema vero, peró, é che non vi é traccia alcuna di carta igienica. Invece, c'é una specie di pompa per annaffiare le aiuole che esce dal muro. Ecco, mo lo so che scrivendo questo sto dando una grande soddisfazione a mamma, che per anni si é ostinata ad azziccarmi di nascosto rotoli di carta igienica nella valigia quando andavo da qualche parte perché "guarda che puó sempre servire", venendo etichettata "ridicola" da me e papá. 

Inutile dire che la pressione della pompa era alle stelle e questa non si puó manovrare bene, perché 1) non si vede dove la stai puntando e 2) uno é troppo impegnato a mantenersi in equilbrio. Ho bagnato mezzo bagno pure qua, tipo Benigni nel film il Piccolo Diavolo. Se un amico iraniano verrá in campagna da me gli chiederó la cortesia di annaffiarmi l'aiuola e gli porgeró un rotolo di carta igienica, sghignazzando della grossa. La vendetta é un piatto che va servito freddo.

Germania

Questo é successo giovedí, e per colpa di questo incidente ho avuto la malsana idea di tramandare ai posteri questo post che fa ancora piú schifo di quelli che lo hanno preceduto. Esco come ogni mattina per andare al lavoro, e rimango bloccato nel traffico sull'equivalente del grande raccordo anulare di Monaco. Capita di rado di restare bloccati, e proprio in un momento in cui avverto lo stimolo improvviso di disidratarmi. Ma come tutti sappiamo, il segreto é non pensarci. Metto la radio al massimo, ed inizio a cantare appresso ai Jethro Tull, massimo quaranta minuti ed arrivo nonostante il traffico, dai. Ma ecco che da una corsia laterale si immette questo disgraziato di camionista con un rimorchio del tutto particolare, e né piú dietro, né piú avanti. Proprio davanti a me.



Si, sono proprio dei cessi mobili, in cammino verso chissá quale evento o quale lavoro in corso. Le persone che se lo vedranno montare a pochi metri di distanza se ne rallegreranno e diranno "jawohl!" e sicuramente non penseranno ad un povero italiano che sbatte le mani sul volante mentre maledice il camionista, i bagni ed il traffico. Spensierate, apriranno la porta senza rendere grazie al cielo, come se fosse una cosa normale, e si chiuderanno tranquilli a fare i loro bisogni. Magari vi viene la cacarella.


17 febbraio 2015

Manuale di Sopravvivenza Urbana

Cari amici,

quante volte alla guida, per strada o in coda al supermercato vi é capitato di dovervi difendere verbalmente dalle aggressioni del tamarro di turno? E quante volte non avevate una risposta pronta, ed avete cosí sprecato quei secondi preziosi che vi avrebbero permesso di uscire vittoriosi dal battibecco ed andarvene soddisfatti dopo avere lasciato di stucco il vostro temporaneo nemico?

Il vostro blog preferito oggi viene in vostro soccorso, ed insieme alla mia amica Addulurata abbiamo stilato un prontuario di frasi che potrete adattare ad ogni evenienza e cucire addosso ad ogni sciaqualattughe che cerca di rovinarvi la giornata.
Nota: tutte le frasi riportate sono autentiche e a richiesta ho fior fiore di testimoni oculari e auditivi attendibilissimi tipo Antonio Cristiano. State in campana, guagliò!



  

Fase 1 - Confondere e stordire l'interlocutore utilizzando costruzioni verbali astruse



All'inizio dello scontro verbale si studia l'avversario, cercando di decifrare i suoi punti deboli, di stimare la sua prontezza di riflessi e capacitá di incassare sganassoni verbali. Bene, la tattica migliore é quella di spiazzare l'interlocutore impedendogli di focalizzare la sua attenzione su questi importantissimi aspetti. All'uopo ecco una serie di frasi da sfoderare con nonchalance in questa prima fase dello scontro:


  • Ecct!
Questa criptica versione alternativa di "eccoti" é un'esclamazione introduttiva e propedeutica a qualunque scontro. Si puó tradurre all'incirca come: "adesso sei qua e mo sono cavoli tuoi!" Alternativamente si puó tradurre come: "hai ragione", ed in questo caso serve a fare finta di assecondare l'avversario prima di voltare bruscamente le carte in tavola passando al contrattacco.
  • C'ha di d'esseri [completare la frase a piacere o parlare di qualche medico]
Questa frase vi fará guadagnare diversi secondi, mentre il malcapitato cerca di decifrare la ricorsione contenuta in essa. Che cosa nasconde questa doppia specificazione riguardo all'essere dal retrogusto quasi filosofico? Forse qualche richiamo shakesperiano?

  • Numerazioni alternative: trijina, quattrina, cinquina, sijina...
 Una trijina potrebbe essere un numero compreso tra il due e il quattro, come un tre ma meno specifico. Stesso discorso per gli altri numeri: provate a minacciare il vostro interlocutore dicendo che stanno arrivando una sijina di amici, e crogiolatevi nel suo smarrimento mentre cerca di stimare inutilmente il vostro potenziale vantaggio numerico.

  • Mi i duni 50 Euru ca m'haju d'accattari u bigliettu di l'autobus?
Ecco un altro trick matematico che vi fará guadagnare tempo prezioso. Che vorrá dire 50 euro per il biglietto dell'autobus che costa un euro, e che tra l'altro nessuno mai usa nella nostra cittá a parte zia Giuliana che ha paura di guidare? Forse il biglietto va anche acquistato per la sijina completa di amici menzionata in precedenza? Allora quanti sono veramente, questi amici?





Fase 2 - La migliore difesa é l'attacco


Arrivati a questo punto il vostro interlocutore avrá perso buona parte della sua spavalderia ed aggressivitá, ed é il vostro momento di passare al contrattacco. Ecco come incalzare il mariuolo di turno in modo semplice ed efficace usando frasi sanguigne e pulp, molto pulp, pure troppo.
  • Cacasangu
Possa tu quest'oggi in bagno patire le conseguenze di tutto il peperoncino che hai mangiato ieri o di altre oscuri malfunzionamenti intestinali.
  • U sangu mia nta fhacci tuje
Funziona solo per le amiche lettrici.
  • Wo culu apiertu! 
Simpatico epiteto di sicuro effetto.
  • U sangu du culu mia nta l'uavu!
Due possibili interpretazioni: possano i miei fluidi in qualche modo penetrare nel prossimo uovo che mangerai, oppure possano i miei sortilegi che prevedono l'uso di un guscio d'uovo contaminato renderti la vita prossima difficile.
  • Datimi neuro, chi mu cacati usangu caviti nta capu!
Che il prodotto del maleficio da me propiziato che avrá luogo quando andrai in bagno abbia l'origine più remota possibile rispetto al punto di sfogo. E giá che ci sei dammi un euro per quel famoso biglietto dell'autobus (tecnica del flashback).



Fase 3 - Finish him!


Ecco, é il vostro momento. La folla che si é naturalmente creata intorno a voi vi incita a sferrare il colpo di grazia, mentre il vostro avversario é rimasto imbambolato come alla fine di un round di Mortal Kombat. Adesso il vostro é un gioco da ragazzi: scegliete una delle seguenti frasi fatality e mettete al tappeto il vostro malcapitato avversario!
  • Mu ti veni la cacarella nto culu ca ti cacau e lu sangu ca fici iu mu ti veni u comuni e ti futti li sordi!
 Questa va detta cosí, senza segni di interpunzione alcuni né pause per respirare. Una miscela di malauguri e velata critica alla corruzione politica di sicuro effetto.
  • Haju jutu allu campu santu mu cacu nta a fhacci alli morti tuje!
L'affronto supremo che vi regalerá una vittoria garantita!
  • Dumani matinu:
    1. Ppifformaggiu, minta muccu.
    2. Ppiccarni, mintammerda.
    3. Ppibbinu, viviti u sangu da a fhissa mia.
    4. E poi, p'alleggirisciri, nu piritu mungiutu ccu nnu limuni tu u mangi!
Un salutare menù che anche se non messo in pratica avrá un effetto devastante sulla psiche del vostro avversario.




Fase 4 - Godetevi la vittoria

Allontanatevi con stile mentre la folla si apre per farvi passare sussurrando intimorita.