24 luglio 2013

Diario di viaggio, part 6: Vulcani


Cari amici,

I vulcani sono 'vivi' e assomigliano piu' di quanto si pensi alle persone. Io li raggrupperei in queste categorie:
  • Quelli che borbottano e abbaiano ma non mordono.
  • Quelli che devono sempre stare al centro dell'attenzione.
  • Quelli che sono fuoco sotto cenere.
  • Quelli che hanno i complessi di inferiorita' perche' sono piccolini, allora fanno continuamente casino come i chihuaua.
  • Quelli che hanno deciso di tagliare i ponti con tutti e diventare anonime montagne, e non rispondono piu' alle telefonate ne' ai messaggi su Facebook.
  • Quelli che si arrabbiano una volta sola, ma quando lo fanno meglio starne lontani.
A quest'ultima categoria appartiene il vulcano Arenal del Costa Rica, che nel 1968 espresse la sua solidarieta' ai moti studenteschi in Italia radendo al suolo un'area di oltre 200 km quadrati. Oggi li' si trova questo lago artificiale che fornisce energia idroelettrica a tutta l'area circostante:
Vulcano Arenal: lato A, la laguna.

Il piu' grande flagello della zona non e' il seppur pericoloso vulcano: la gente e' terrorizzata soprattutto dalle orde di turisti americani. Questi, dopo aver viaggiato per 4 ore per strade sconnesse dalla capitale del Costa Rica, si aspettano di trovare un miniarmageddon di esplosioni, fiamme e lapilli e invece trovano solo una montagna che se va bene non ha la cima nascosta nelle nuvole e si vede che sputa fuori un po' di fumo. Dopo questa delusione i gringos non lasciano piu' mance alle guide ne' ai ristoranti della zona, cominciano a consumare noci di cocco ripiene di rum a profusione e scatenano risse per tutti i bar della laguna.

Vulcano Arenal: lato B.

Che poi l'Arenal nemmeno ha una lava degna di questo nome, quando si arrabbia si esprime principalmente arringando massi incandescenti, magari meno spettacolari ma ancora piu' pericolosi.

In ogni caso vi lascio con un saggio consiglio: non importa se vi trovate al cospetto del quasi bonaccione Stromboli o del meno appariscente ma piu' pericoloso Arenal... meglio tenersi amico qualunque vulcano, un po' come si faceva con i tamarri che mpinnavano sul corso, quando ancora non c'erano le palme ne' il pave' (cit.).

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