12 aprile 2019

Lezione di Tedesco in Italiano



Cari amici,

In molti credono che il tedesco sia tosto per la pronuncia; quelli che ne sanno qualcosa in piú additano come principali responsabili le declinazioni che riportano alla mente rosae rosarum rosis, o als alos se avete fatto il classico e avete avuto nemici grammaticali particolarmente ostici.

Il sottoscritto fa presente peró che questa simpatica favella nasconde ben altre insidie, che non sono chiare fino a quando non si sia preso un minimo di confidenza con la lingua. Mi sono tosto impegnato dunque a tradurre letteralmente in italiano gli aspetti piú astrusi della costruzione delle monumentali frasi teutoniche, lasciando da parte i vocaboli stessi per concentrarmi sul loro uso nelle frasi. Ecco quindi una serie di scogli da superare per chiunque si lanci nell’impresa di imparare questa lingua, con motivi piú o meno validi (ciao má).


1. Le parole composte e quelle con tanti significati


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Sembriamo innocui!
Le parole composte vanno decriptate, e siccome si scrivono tutte attaccate, all'inizio non si possono cercare nel vocabolario perché non sapete dove finisca una e inizi l'altra. Per esempio, e ve la mollo così:

Streichholzschachtel

Vi siete spaventati? É solo un'innocua scatola di fiammiferi! Ma letteralmente é una

Strofinarelegnoscatola

Il trucco é partire dall'ultima parola ("scatola") aggiungere "di" o "da", poi mettere la penultima parola, e via via a ritroso che salmoni che risalite la corrente levateve. Quindi possiamo ricostruire:

Scatola di legno da strofinare

Dove il legno da strofinare é, appunto, un fiammifero. A parte le parole composte, abbiamo poi il problema inverso, quello dove una parola puó voler dire 100 cose. Per esempio:

Zug

Si traduce come:
Treno, colpo, processione, migrazione (e un'altra decina di cose).

Una frase tradotta letteralmente dal tedesco suonerebbe dunque cosí:

“Scusi buon uomo, dov’é la stazione? Devo prendere il treno!”
“Scusi, dov’é la principaletrenocortile? Devo prendere una cosa a scelta tra treno, colpo, processione, o migrazione!”


2. Le parole specifiche

 

C'é una parola per tutto in tedesco. Per esempio, il verbo “andare” si traduce in vari modi, a seconda se vi state spostando a piedi, in macchina, in aereo eccetera. Riporto dunque un dialogo vero che ho avuto con un simpatico signore del luogo in un paesino di montagna.

“Scusi, lei sta per caso andando al principaletrenocortile? Devo prendere una cosa che potrebbe essere treno, colpo, processione, o migrazione”

“No…!”

“Va bene, gra..”

“Io vado al principaletrenocortile spostandomi in auto!”

Ma Grazia Graziella e Graziarccccc che ti sposti in auto! Secondo te che ti sto chiedendo, di fare un pezzo di strada insieme che ho paura dei lupi? Stai entrando in una macchina! Poi alla fine il passaggio me l'ha dato, nonostante i miei tentennamenti grammaticali.


3. La neutra fanciulla


Come alcuni di voi sapranno, il tedesco ha anche un genere neutro. Ma se vi aspettate che uomo sia maschile, donna femminile e tutta la roba asessuata tipo persiane e tavoli neutra, vi sbagliate di grosso! E pure se pensate a regole facili tipo da noi, se finisce in -a é femminile e in -o é maschile.

Facciamo che i sostantivi maschili siano IL, i femminili LA e I neutri LO; il Tedesco riserverebbe qualche bella sorpresa a tutti, tipo:
  • LA sole
  • IL luna
  • IL stella
  • IL consonante
  • LO stanza
E soprattutto:
  • LO fanciulla
Ebbene sí, fanciulla é un termine neutro! Insomma, se provate ad andare a caso, sicuro sbagliate. E che sappiate che senza imbroccarci sul genere, non potete usare la parola: declinarla, metterci l’aggettivo eccetera. Mo non mi ricordo quale politico in occasione di 'sto congresso delle famiglie ha detto:
 “In italiano esiste il genere maschile e femminile, il neutro no!"
Mi piacerebbe prestare al summenzionato politico un dizionario di tedesco e farglielo consultare: scoprirebbe che “gay” é una parola maschile, a parte la giá menzionata fanciulla neutra. Questo per dire che il tedesco é per natura per nulla omofobo e aiuta ad aprire le menti, chiedendo in cambio di imparare a memoria tutta ‘sta roba controintuitiva.



4. Quando arriva 'sto verbo?


La posizione del verbo nelle frasi continuo a sbagliarla, e quando faccio la combo verbo e genere errati, alle orecchie di un tedesco sembro un incrocio tra Yoda e uno che parla coi verbi all’infinito tipo gli indiani americani:

Come appaio agli occhi dei tedeschi quando mi impapino con casi e posizioni dei verbi
Suscitando grasse risate nei miei interlocutori ai quali finisco poi per stare simpatico. Per farvi capire di come sia cangiante nonché poco intuitiva la posizione del verbo in una frase, beccatevi questi esempi:


Io gioco
Io gioco

Fin qua, tutto bene. Ma se aggiungiamo una locuzione temporale?

Io oggi gioco
Oggi gioco io

Visto? Il soggetto é andato a raccogliere funghi. E diventa ancora peggio:

Io oggi non gioco
Oggi gioco io non

E poi, quando il verbo si mette alla fine, campa cavallo:

Non abbiamo  ritenuto valida questa teoria, alla luce degli esperimenti fatti durante gli ultimi 10 anni e coordinati dal dr. blah blah e finanziati dalla regione Calabria.
  Noi abbiamo questa teoria, [alla luce degli esperimenti …. Coordinati …  dr blah blah… regione Calabria], *rullo di tamburi e attimo di pausa* non valida ritenuto!


Quando vedete una faccia assorta in un meeting in tedesco, tra il disperato e il concentrato, in genere é la mia mentre aspetto il verbo.


5. Leider: lo Spoiler


La tematica descritta al punto precedente si strascica appresso una serie di effetti: per esempio l’uso massiccio della particella leider, che si traduce piú o meno come “purtroppo”. Adesso, in italiano quante volte lo usiamo ‘sto purtroppo? Giusto per tragedie vere, tipo:

“Purtroppo la pasta mi é venuta scotta”
Oppure:
“Purtroppo il caro ciuccio Orazio non ce l’ha fatta”

In tedesco, invece, sto leider si mette SEMPRE in ogni affermazione negativa o frase pessimista o depressa o contrariata.

  “Vuoi uscire stasera?”
  “Leider non ho tempo!”

“Vi é rimasta una barra di pane, signor fornaio?”
“Leider no!”

“Che c’é oggi in TV?”
“Leider nulla di interessante!”

Dopo essermi chiesto per anni il perché, mi sono reso conto che la funzione principale di ‘sto leider é, come nei migliori romanzi di Agatha Christie, dare un indizio all’interlocutore sulla risoluzione di alcune frasi, che altrimenti resterebbe oscura fino alla fine. Se inseriamo un leider ben assestato nella frase sviluppata nel punto precedente, questa diventa:

Noi abbiamo leider questa teoria, [alla luce degli esperimenti ... Corrdinati ... dr blah blah ... regione Calabria] non valida ritenuto!

Ed ecco, amici, che una volta arrivato il nostro amico LEIDER la sala si svuota, tutti scattano in piedi e possiamo andare al bagno o a prenderci un caffé, perché ci aspettiamo giá cosa l’ultima parte della frase ci rivelerá: il LEIDER ci avvisa che 'sta povera teoria é in realtá spacciata, senza bisogno di aspettare il verbo che ce lo confermi.

Insomma, il leider é uno spoiler ante litteram.


6. Ricapitolando


I tedeschi, come ogni popolo, hanno tanti difetti e tante qualitá. Una di queste é che la loro comunicazione é schietta e poco ambigua: non si puó parlare in tedesco se prima di aprire bocca non hai chiaro tutto quello che devi dire. É come se bisognasse contare sempre fino a 3 prima di parlare, che molto spesso é cosa buona e giusta!

Perché devi piazzare ogni parola nei punti giusti, infilare le subordinate in mezzo, per non parlare di come ho sorvolato sulla sfilza di particelle verbali strane da mettere alla fine tipo “geworden gewesen haben”, che a me me ne avanzano sempre due o tre dopo che mi sono tradotto in testa parola per parola quello che mi hanno detto.



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