11 luglio 2013

Diario di viaggio, part 3: Confine (tuttattaccato e senza spazio dopo la terza lettera)


Cari amici,


vi ricordate di quando attraversare i confini tra i paesi era ancora emozionante? Ricordo che ero bambino e stavo tornando in macchina con i miei genitori in Italia dall'Austria, dove avevamo comprato non so cosa che costava di meno...forse una macchina fotografica? Insomma, arrivati alla dogana papa' mi disse di metterla sotto il cuscino dove mi facevo delle lunghe dormite sul sedile posteriore della macchina, ed io ero letteralmente terrorizzato. Immaginavo che ci avrebbero fermato, mi avrebbero puntato una torcia in faccia e fatto due domande, ed io sarei rimasto paralizzato dal terrore e non avrei spiccicato una parola rivelando la nostra colpevolezza. Poi avrebbero subito trovato il malloppo, ci avrebbero arrestato ed io non avrei piu' rivisto i compagni di scuola ne' i nonni ne' niente fino alla mia scarcerazione dopo qualche decennio.

Adesso per rivivere l'emozione di essere controllati e cercare di portare di soppiatto articoli che andrebbero dichiarati bisogna andare a comprare qualcosa in Svizzera, dove tra l'altro vi fermano solo se avete particolare fortuna. Ma se gli svizzeri vi stanno antipatici perche' sostengono che la loro ricchezza venga dal formaggio e dagli orologi a cucu' invece che dalle loro ambigue banche e da una secolare tradizione di fatti i ca§#i tuoi che campi cent'anni, questo blog viene in vostro soccorso per proporre un'alternativa valida a tutti i nostalgici delle frontiere dove non ci si annoia (cari amici svizzeri che frequentate il blog, si fa per ridere, eh!)... 

Ecco il fiume Sixaola, che separa la parte orientale del Costa Rica dalla citta' di Guabito a Panama. Bello, eh?


Ed ecco il ponte che dopo aver sbrigato le pratiche burocratiche vi permettera' di oltrepassare, rigorosamente a piedi, questa meravigliosa barriera naturale.


Dunque, prima di avventurarci possiamo scorgere questa simpatica targhetta che ci tranquillizza subito: stiamo per attraversare un ponte modernissimo, anche se non ci hanno messo mano dall'inaugurazione che pericolo ci puo' essere?



Mmmh.. sembra che una volta da qui ci passasse il treno. Mi informo e mi dicono che effettivamente fino a 20 anni fa ci passavano treni che trasportavano banane da Panama al Costa Rica, da dove venivano poi smistate in tutto il mondo. Ok, 20 anni fa? Ancora c'era Holly e Benji in tv? E che ci fa ancora la' sta ferrovia arruzzata con contorno di erba gramigna? E sbaglio o manca qualche asse di legno qua e la'..? Ma no, sara' un'illusione ottica! Controlliamo meglio...


Vedete, la gente attaversa il moderno ponte con una certa nonchalance.. suvvia, che sara' mai? Passiamo pure noi, amici.



Cara mamma, scusa se facevo la faccia scocciata se da quando avevo 3 anni e almeno per un lustro mi hai raccomandato continuamente di guardare dove mettevo i piedi mentre camminavo... sicuramente avevi previsto che un giorno sarei passato da qua. Ed effettivamente il ponte offre delle viste bellissime sul fiume Sixaola, visto da un'angolatura particolare, che mi sarei sicuramente perso.


E comunque sono stato attentissimo: ho individuato un americano abbastanza rotondeggiante con camicia hawaiana e mettevo i piedi esattamente dove li metteva lui: praticamente usavo il pingue amico come i prigionieri che vengono spinti avanti in modo sgarbato per i campi minati nei film di guerra, a salvaguardia degli aguzzini che stanno dietro. Un'altra signora che soffriva di vertigini si aggrappa ad un pilone e non lo vuole mollare piu', dopo l'ho vista sana e salva a Panama pero'.




Ed in effetti poteva andare peggio: poteva piovere per l'aggiunta di sdrucciolevolecita' alla questione, poteva sbucare un mostro marino dagli abissi del Sixaola, un balrog a bloccare il passaggio, o un treno che aveva sbagliato strada. Oppure il mio apripista personale avrebbe potuto fare leva su un'asse traballante e scaraventarmi a mo' di catapulta a Guabito senza passare dalla dogana ne' dal VIA.




Ed eccoci arrivati sani e salvi a Guabito. La parte peggiore e' farsi controllare il passaporto, soprattutto quando i computer panamensi che somigliano a quelli che vedevo alla fine degli anni '80 a casa di Giovanni decidono di andare in tilt e l'impiegato mentre aspetta che qualcuno gli risolva il problema si va a prendere un'aranciata. Le imposte per l'ingresso nel paese si pagano in un ufficio a parte, e vi do una dritta per la prossima volta che passerete da Panama al Costa Rica: sembra che il tipo che raccoglie i soldi delle imposte sia un dormiglione ed apra l'ufficio un'ora dopo l'apertura del ponte, quindi se andate la mattina presto potete svignarvela da Panama senza pagare la tassa d'uscita, come ho fatto io. Ma mi raccomando, poi sul ponte casco ben allacciato, luci accese anche di giorno, e prudenza..sempre!
 

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